Resta alta l’attenzione in vista del prossimo weekend. In quelli che per Verona sono giorni cruciali per contenere i contagi e contrastare l’epidemia da Covid-19, un forte rischio è rappresentato dal prossimo fine settimana. Ecco perché il sindaco, questa mattina durante il consueto punto stampa in diretta streaming, ha annunciato possibili nuove restrizioni e controlli a tappeto. Nel fine settimana riprenderanno a girare anche le pattuglie della Polizia locale munite di altoparlante.
“L’alto numero di contagi che stiamo registrando in questi giorni è il frutto delle gite fuori porta e delle passeggiate di 10 giorni fa, durante il weekend del 7 e 8 marzo – ha detto il primo cittadino -. Ecco perché siamo già concentrati sul prossimo fine settimana. Oggi farò ulteriori verifiche nei quartieri e se riscontrerò ancora tante presenze all’esterno non escludo di firmare domani misure ancora più stringenti. Non è questo il momento di mollare. Rimandiamo l’attività all’aperto e restiamo in casa. Non facciamoci ingannare dalle belle giornate, i motivi per cui si può uscire sono sempre gli stessi, questioni di necessità e lavoro. Se c’è ancora chi non ha capito che tutte queste misure sono prese non per limitare la libertà personale, ma per tutelare la salute pubblica, sarò costretto ad aumentare i divieti. Torneremo a fare corse e passeggiate, ma non adesso. Solo se tutti mettiamo in atto comportamenti responsabili e ci sacrifichiamo per il bene della comunità ne usciremo. Questa mattina a Verona sono stati registrati 23 contagi in più rispetto a ieri pomeriggio, per un totale di 686 casi. Non possiamo permetterci di abbassare la guardia, anche perché in poco tempo i ricoveri in terapia intensiva sono saliti a quota 37”.
Il sindaco ha poi lanciato degli appelli rispetto ad alcune piccole criticità emerse in questi giorni. Il primo alle associazioni di categoria e ai proprietari di bar, ristoranti e attività con plateatico chiuse come previsto dal decreto ministeriale dell’11 marzo. La richiesta è quella di togliere o impilare tutte le sedie e i tavoli presenti all’esterno in modo da evitare che le persone si fermino a leggere il giornale o per passare del tempo all’aria aperta assieme ad altri. Il secondo appello è per gli amministratori di condominio, affinchè diano comunicazione ai residenti di limitare la presenza e di alternarsi nelle aree condominiali, che non devono diventare un’alternativa a parchi e ciclabili chiusi ormai da giorni. L’invito, poi, è quello di comprare i prodotti del territorio che si trovano nei negozi o che vengono consegnati a casa, frutta e verdura ma anche carne e latte che altrimenti rischiano di deperire. Un modo per sostenere le aziende locali. Infine il richiamo è alle tabaccherie dove sono segnalate code per scommesse e giochi del monopolio. Ai clienti e agli esercenti viene ancora una volta raccomandato il rispetto delle distanze di sicurezza.
In arrivo mascherine per tutti. Sia i dispositivi non ancora inviati dalla Regione così come una importante fornitura in fase di acquisto da parte del Comune dovrebbero essere presto in consegna. Non appena saranno disponibili, verranno comunicate le modalità di distribuzione ai cittadini.
“Oltre alle misure di carattere generale per la tutela dell’intera cittadinanza – ha aggiunto Sboarina -, non tralasciamo nemmeno le segnalazioni più specifiche. Dai cortili condominiali alle sedie fuori dai bar vuoti, sono tutte occasioni per inconsapevoli trasgressioni alle norme. È invece il momento dell’attenzione massima, solo così ce la faremo perché Verona è forte. Anche per le mascherine non occorre precipitarsi, ce ne saranno per tutti non appena arriveranno sia quelle della Regione che quelle ordinate dal Comune”.
Prosegue l’attività di controllo degli agenti di Polizia locale. Solo ieri sono state 658 le persone fermate, 5 delle quali denunciate per inosservanza del decreto ministeriale. Ben 248 gli esercizi commerciali controllati, nessuno dei quali è stato sanzionato. Secondo i dati forniti dalla Prefettura, dal 10 al 18 marzo, le verifiche di tutte le Forze dell’Ordine hanno riguardato 20 mila soggetti, 663 dei quali denunciati per mancato rispetto dei provvedimenti e 15 per falsa dichiarazione a pubblico ufficiale; 5.334 le attività commerciali monitorate, delle quali 43 denunciate per aver violato le prescrizioni del dpcm.