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Il dopo crisi nel Veronesipensiero

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“Autospurgo

Il Fondatore di Calzedonia Sandro Veronesi, il primo a chiudere i suoi negozi e a mettersi sotto coperta ad aspettare che passi la bufera, attraverso l’Economia del Corriere della Sera, ci fornisce il suo pensiero su presente e futuro. “Serviranno non solo energia finanziaria, ma anche forza mentale. Ci sarà da rimboccarsi le maniche senza tante illusioni di aiuti pubblici. In Italia è sempre stato così. Se guardiamo la storia del nostro paese alla fine gli imprenditori hanno sempre dovuto fare da soli, e sarà così anche questa volta”. Alla domanda se è preoccupato o pessimista risponde che: “Il pessimista non è Italiano, l’Italiano poi è una persona che dimentica facilmente le traversie. Se vogliamo che il mercato si riprenda è necessario far ripartire i consumi. Lo stato poi si è mosso molto lentamente e ha esagerato nell’applicare indistintamente misure necessarie solo per alcune Regioni. L’Italia è un paese con grandi differenze e sarebbe stato meglio tener presente le diversità locali ed economiche. Per quanto riguarda le imprese lo stato doveva limitarsi a dare delle indicazioni generali e lasciare le imprese ad autoregolarsi”. Per superare la crisi economica in arrivo, secondo Veronesi, bisogna assolutamente bloccare tasse e contributi. “Serve poi semplicità e velocità per accedere ai vari interventi, basta guardare l’America, dove hanno messo soldi in tasca direttamente alle persone. Da noi devi spendere tempo ed energie immani solo per fare la domanda”. Il fondatore di Calzedonia si dice sicuro che imprenditori e commercianti sono pronti a rimboccarsi le maniche per ripartire, il governo però dovrà dare poche regole, veloci, chiare e spingere i consumi.

Achille Ottaviani

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Redazione
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