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Buono spesa. Definiti i criteri di assegnazione

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Tra alcuni giorni sarà ultimata la macchina organizzativa per rendere spendibili i buoni spesa a favore delle nuove categorie di cittadini messi in difficoltà dall’emergenza sanitaria. Non ne beneficeranno, infatti, le persone già seguite dai Servizi sociali.

La somma, stanziata dal Governo per l’emergenza da Covid-19, per il Comune di Verona è di 1 milione 363 mila euro, che viene distribuita in buoni spesa per acquistare beni di prima necessità. Il settore Servizi sociali ha individuato i criteri di assegnazione dei buoni, necessari per delimitare la platea di cittadini che possono farne richiesta trattandosi di nuove forme di impoverimento. Resta solo da definire lo strumento con cui erogare i fondi. Il sindaco Federico Sboarina si sta confrontando con il comandante della Guardia di Finanza per individuare il formato più idoneo, che deve essere un supporto a prova di contraffazioni, personale e non cedibile. In parallelo, si lavora insieme a tutti gli altri Comuni della provincia per uniformare il più possibile la distribuzione. Il buono spesa prevede l’acquisto di prodotti di prima necessità (generi alimentari, prodotti per l’igiene personale, farmaci). E’ escluso ogni tipo di bevanda alcolica, di qualsiasi gradazione. Ogni buono è strettamente personale, spendibile esclusivamente dal beneficiario, non può quindi essere ceduto a terze persone.

Sono beneficiari del ‘bonus spesa’ i cittadini che si trovano in una o più delle seguenti situazioni:

Hanno subito una perdita di reddito dovuta alla situazione socio-economica determinatasi a seguito dell’emergenza sanitaria in atto;

Si trovano in condizione di criticità, fragilità, multiproblematicità;

Non sono titolari di alcun reddito;

Hanno insufficiente liquidità nei conti correnti postali o bancari, propri e del proprio nucleo familiare, per far fronte all’acquisto di beni alimentari di prima necessità/non hanno titoli mobiliari o di Stato, obbligazioni, buoni fruttiferi, investimenti finanziari o similari;

Non beneficiano in misura sufficiente di Reddito di Cittadinanza, Reddito di Inclusione Attiva o altri sostegni e contributi comunali;

Non beneficiano di ammortizzatori sociali;

Non beneficiano di consegna di borsa spesa o di generi alimentari da parte di associazioni o parrocchie.

Il Valore del ‘buono spesa’ è definito in base alla composizione del nucleo familiare, l’importo una tantum vale per quattro settimane di spesa: – 240 euro per un nucleo con 1 solo componente – 400 euro per una famiglia formata da 2 componenti – 560 euro per 3 componenti in famiglia – 720 euro per 4 componenti in famiglia – 800 euro per un nucleo con 5 e più componenti.

Il buono dovrà essere interamente speso entro il 31 maggio 2020, salvo l’eventuale protrarsi dell’emergenza in atto ed in base alla disponibilità residua del fondo messo a disposizione.

Come si richiedono: i cittadini dovranno contattare telefonicamente i tre numeri telefonici che stanno per essere attivati, dichiarando i propri dati e spiegando la situazione di grave necessità. Gli operatori sociali incaricati a rispondere al telefono potranno rivolgere domande specifiche al cittadino, ai fini dell’acquisizione di tutti gli elementi necessari. Saranno poi gli uffici dei Servizi sociali del Comune a verificare la composizione anagrafica del nucleo e conseguentemente assegnare un numero di buoni in conformità ai criteri definiti e per il relativo ammontare. I buoni verranno consegnati presso il domicilio del richiedente, con la collaborazione di volontari del Centro Servizi Volontariato, del Terzo Settore e della Caritas.

Sul portale del Comune sarà pubblicato l’elenco dei negozi e degli esercizi commerciali che aderiscono all’iniziativa. I negozi convenzionati saranno sia i supermercati sia i negozi di quartiere per avere il più ampio numero di disponibilità. “Ad oggi, nessun cittadino in difficoltà è rimasto senza il sostegno del Comune – ha detto il sindaco Federico Sboarina illustrando il provvedimento nel punto stampa in streaming -. Nessuno è rimasto indietro, grazie anche ad una macchina del volontariato presente sul territorio che non ha eguali in tutta la Regione. Il bonus spesa è un intervento aggiuntivo, che va a coprire nuove situazioni di difficoltà e disagio derivate dalla crisi epidemiologica ancora in atto, un’emergenza che, purtroppo, non è solo sanitaria ma anche economica. Anche su questo fronte stiamo mettendo in piedi un importante sforzo organizzativo, con operatori dedicati solo ed esclusivamente a questo servizio e volontari che consegneranno il buono spesa direttamente a casa dei cittadini. A breve definiremo le caratteristiche del dispositivo con cui si identificherà il buono spesa – ha concluso il sindaco-. E’ fondamentale che sia un formato non replicabile né falsificabile, perciò sto collaborando con la Guardia di Finanza. Dopodiché saremo pronti per partire”.


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Redazione
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