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Giovedì 9 marzo. La mini rassegna stampa della pagina Facebook di Lillo Aldegheri

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Alessandro Sallusti su Il Giornale: “La coesione è già bella che finita. Come i! virus ha allentato la sua morsa sugli uomini riparte la bagarre. e i magistrati non vogliono perdere la ghiotta occasione di tomare protagonisti…Già partono le prime inchieste, già qualcuno sogna teste rotolare sotto ¡a scure dei pm che si reinventano esperti in medicina con specialità in virologia. Noto che la classe politica tutta è impaurita all’idea di una stagione delle manette nette e così, pensando di non irritare i magistrati già all’uscio con la bava alla bocca, tentenna, rischiando di fare la stessa fine che fece nei 1992 quando rinunciò all’immunità parlamentare e fu t’inizio della sua fine…Pensare di consegnare tutti al plotone di esecuzione della giustizia può accontentare [a frustrazione senile di qualche giornalista, ma non riporterà nessuno in vita ne renderà onore allo sforzo enorme che il Paese ha fatto in buona fede. Per cui, cari politici, il consiglio non richiesto è quello di varare fino a che siete in tempo per voi e s per chiunque sia stato al fronte, soprattutto per ; i medici e gli infermieri, uno scudo penale e civile a prova di Davigo.”

Su Il Manifesto, Roberto Maggioni: “A Bergamo…l’inchiesta parte dall’ospedale di Alzano Lombardo dove i magistrati indagano per epidemia colposa a carico di ignoti. Negli stessi giorni in cui veniva chiuso l’ospedale di Codogno per un paziente positivo al Covid, ad Alzano l’ospedale restava aperto nonostante due casi accertati diventati decessi nel giro di poche ore e diversi pazienti transitati nei dieci giorni precedenti dal pronto soccorso con febbre e polmoniti anomale. I carabinieri del Nas hanno acquisito documenti tra cui le cartelle cliniche dei primi due decessi ufficiali con Covid della bergamasca: entrambi erano stati ricoverati nell’ospedale di Alzano alcuni giorni prima. Non erano i soli, diverse testimonianze raccontano di pazienti con anomale polmoniti e febbre alta transitati dal pronto soccorso di Alzano già da metà febbraio senza che quei sintomi facessero scattare alcun allarme Coronavirus… Ad Alzano persino il tendone per il triage dei pazienti venne installato diversi giorni dopo la scoperta dei primi due casi. Da quel pronto soccorso nei dieci giorni a cavallo del 23 febbraio transitarono persone che poi tornarono nelle proprie case, dai propri familiari, dagli amici, al lavoro, contribuendo involontariamente a diffondere il virus…In quei giorni a cavallo del 23 febbraio Alzano, a differenza di Codogno, passò sotto silenzio nonostante un maggior numero di casi Covid attivi. Perché?”

Mattia Feltri su La Stampa: “Abbiamo un premier, devoto di Padre Pio, e tace. Abbiamo un ministro, indimenticabile nel bacio alla teca sangue dì San Gennaro, e tace. Abbiamo un partito di governo, il Pd, gira e rigira incamminato sulle strade di San Francesco , e tace. E invece parla l’altro , il pezzo grosso dell’opposizione, fra rosari e crocefissi e invocazioni all’apertura delle chiese per ¡a Santa Pasqua, e in nome, pare, dei Cuore Immacolato di Maria dà la linea, dice no, mai, siamo matti? I carcerati restino in carcere, in giorni di profilattico distanziamento, la promiscuità è ammessa per forza maggiore negli ospedali e per maggior forza nelle carceri…La Bibbia è una bella lettura, non bisogna essere credenti per affrontarla ma, se lo si è, dovrebbe essere un imperativo. Si troverebbe, per esempio, ii passaggio nel libro degli Ebrei che ci esorta a ricordarci dei carcerati, come se fossimo in carcere con loro, o quello del libro di Isaia, in cui il Signore ci chiama per aprire gli occhi dei ciechi, per fare uscire dai carcere i prigionieri e dalle prigioni quelli die abitano nelle tenebre. O, infine, le parole di Paolo sull’ipocrisia degli impostori, già bollati a fuoco nella loro coscienza. Ma forse questo è troppo onore”.

Gian Antonio Stella sul Corriere della Sera: “…La bozza del «Decreto-legge recante disposizioni urgenti per il sostegno alla liquidità delle imprese e all’esportazione» dice tutto. Le migliori intenzioni, le più generose aperture, i più volenterosi obiettivi, rischiano infatti di impantanarsi in un testo che si srotola per cento pagine in 37.157 parole. Il quadruplo di quelle usate dai padri costituenti per la nostra Carta. Sinceramente: tutte parole indispensabili?Un metro più in là del confine, in Svizzera, il modulo che un imprenditore deve riempire per avere un prestito pari a un decimo del fatturato 2019 a interessi zero fino a 500.000 euro, credito da restituire entro cinque anni, consiste in una pagina…Il commercialista Massimo Antognini di Lugano, chiuso a riccio sui nomi dei clienti, racconta di un impresario che, messo in crisi dalla paralisi imposta intorno dal Covid-19, aveva chiesto 110.000 franchi svizzeri. Domanda inviata via e-mail alle tre e mezzo del pomeriggio. Soldi in banca alle sette di sera. Stupefacente. Il Corriere del Ticino , scrivendo di «una pioggia di richieste» e di una vera e propria gara tra le banche a chi batteva i record, ha raccolto un’altra testimonianza: «Ho chiamato in banca il mio consulente giovedì mattina alle 9.30 e alle 10.30 avevo la liquidità sul conto».

Aldo Cazzullo sul Corriere della Sera: “In questi tre anni e mezzo ho ricevuto migliaia di mail in cui si inveiva contro i professionisti della politica. In certi giorni, dopo un’intervista a Massimo D’Alema, potevano arrivarne duecento. Ora, c’è qualche persona di buonsenso che può pensare che D’Alema, con tutti i suoi difetti, come ministro degli Esteri avrebbe fatto peggio di Federica Mogherini o di Luigi Di Maio? Però così ha funzionato l’Italia. L’unico Paese al mondo in cui si pensa che chiunque possa fare politica. Intendiamoci: anche Reagan faceva l’attore. Ma prima di diventare presidente è stato governatore della California, lo Stato più avanzato del mondo. Trump è un leader improvvisato, e lo si è visto; però dietro ha la macchina del partito repubblicano, che in parte l’ha rigettato e in parte si è adeguata; e poi ha saputo interpretare un momento della storia, lo spirito del tempo, per quanto a mio giudizio negativo. Anche il «vaffa» in qualche modo intercettava un’attitudine; ma i risultati di governo mi sembrano modesti. So bene che i politici di professione hanno fatto molto per meritarsi il discredito che li circonda, a cominciare da certi privilegi odiosi di cui proprio non riescono a privarsi. Però la politica e l’amministrazione sono arti nobili e complicate, che non si possono improvvisare”.

Su Il Sole 24 Ore Lina Palmerini: “…diversi dossier tra cui quello sull’Europa, il più preoccupante dal punto di vista della tenuta finanziaria (in) un serrato confronto tra Conte, Di Maio, Gualtieri…viste le differenti posizioni tra Pd e 5 Stelle sul Mes. E infatti quella sua dichiarazione (di Conte, ndr) per cui «potremmo fare anche da soli senza un ammorbidimento Ue» sembrava detta più in chiave interna -al mondo grillino – che europea. Sale insomma, la “febbre” della ripartenza, aggravata dal fatto che ieri si percepiva un clima da sfilacciamento su vari lati. E in particolare nel raccordo tra Palazzo Chigi ed enti locali che sta diventando il tallone d’Achille di questa fase. Ieri è successo che i rappresentanti dei Comuni e delle province hanno abbandonato la video-conferenza con il Governo dopo aver messo sul tavolo la richiesta di 5 miliardi di euro per non veder saltare i propri bilanci. Ma i nervi sono saltati pure da un’altra parte. Al ministero dell’Istruzione dove Lucia Azzolina ha abbandonato la videoconferenza con16 assessori regionali che la incalzavano sul fine anno scolastico e sulle riaperture a settembre. Uno sfilacciamento su troppi versanti ma il passaggio più stretto resta sull’Europa e sul Mes visto che i 5Stelle potrebbero non reggere un eventuale sì al Fondo che è uno dei nodi del negoziato”.

Vittorio Feltri su Libero: “Non vogliamo polemizzare su quanto accaduto al Pio Albergo Trivulzio. Sta indagando la procura di Milano e non mettiamo becco nel suo lavoro che spesso non apprezziamo, per ragioni note: la giustizia di frequente commette più ingiustizie di quelle che persegue. Deside- riamo solo fotografare una situazione uguale al Nord e al Sud che dimostra il cinismo, per non dire la cattiveria, che conduce alla tomba le persone di una certa età scartate prima dai parenti, poi dagli inservienti delle strutture che dovrebbe- ro accudirli, i quali riservano loro meno attenzioni di quante ne dedichino alla pulizia dei pavimenti…una riflessione che un antico proverbio lombardo riassume in modo egregio. Questo l’adagio in questione: “Un padre e una madre, sia pure a fatica, riescono a crescere 12 figli, mentre 12 figli non sono in grado di mantenere e curare un genitore”—Quanto ai ricoveri, preferirei che fossero alberghi, ma non come il Trivulzio. Chi non rispetta gli anziani è destinato a non essere rispettato. Tempo al tempo”.

Su La Stampa, rubrica La Jena: “Ieri è crollato un ponte. Finalmente si torna alla vita normale.


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Redazione
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