Il Presidente degli industriali Michele Bauli spinge con forza la riapertura di aziende e attività collaterali. Lo ha sempre fatto, ma oggi la sua determinazione è confermata dai dati SPISAL, che disegna una realtà dove le aziende sono un luogo sicuro. Il Presidente di Confindustria Verona chiede di programmare rapidamente la cosiddetta fase due, quella della ripartenza. Deve avvenire il prima possibile. Lo chiedono le imprese grandi, medie e piccole ma anche il mondo dell’edilizia e dell’artigianato. A conferma della sicurezza, Bauli, mette sul tavolo i dati forniti dalla Ulss 9 realizzati nell’80% dei comuni veronesi dal 17 marzo al 10 aprile. L’indagine ha evidenziato che solo lo 0,5% delle imprese è carente nell’applicazione delle misure di contenimento del contagio. Bauli poi mette in guardia dalla gravità di continuare lo stop. L’industria non può reggere ancora per molto tempo. Se collassasse si rischiano perdite del PIL di sei punti, tradotto in parole povere fallimenti, disoccupazione e povertà. Una situazione molto peggiore dall’emergenza del Covid-19. Gli esperti stimano che la disoccupazione potrebbe oscillare dal 17% al 20%. Questo dato dice tutto. Al suo fianco scende anche il Presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Verona Carlo Trestini. Un settore già decimato negli anni precedenti. Per la fase due della ripartenza l’attività edilizia sarà fondamentale. In aiuto delle aziende del settore è intervenuta anche Cassa Edile che ha stanziato per il comparto delle costruzioni 7,5 milioni per 24.000 lavoratori.

