“Sulla questione di Agsm sta accadendo quanto andiamo osservando da mesi, ovvero che, malgrado rassicurazioni le rassicurazioni dei Sindaci di Verona e Vicenza, i termini assolutamente confusi e pretestuosi con cui si sta tentando di giustificare l’ingresso di A2A nella fusione tra Agsm e Aim non convincono nemmeno le rispettive maggioranza che, anzi, subiscono questi tentativi come una indebita imposizione della Lega Lombarda”. Questo è quanto dichiara Michele Bertucco, consigliere comunale di Verona e Sinistra in Comune. “Il punto politico sta tutto qui. Ma andando oltre agli interessi dei partiti, rimane il dramma della situazione di Amia, un’azienda senza bussola di cui il Sindaco non si sta occupando. E restano i rischi per la tenuta occupazionale in tutto il gruppo Agsm che in seguito alle fusioni previste riscontrerebbe una sovrabbondanza di personale in molti i settori di attività. Ma anche su questa partita il Sindaco non riesce ad andare oltre lo slogan dell’ -andrà tutto bene-. Assistiamo dunque ad un film già visto, dove l’amministrazione procede a tentoni giocando con il futuro della città senza sapere bene quello che sta facendo, non rilascia documenti e non informa il Consiglio comunale sullo stato delle cose, ma allo stesso tempo non riesce a gestire i dubbi e gli scontri all’interno della propria maggioranza. Questa però sembra essere l’ultima chiamata per Sboarina: se non riesce a portare a termine il suo oscuro disegno entro il 30 di giugno toccherà ripartire da capo e rifare tutti i calcoli il che significa uno slittamento del progetto di un altro anno ancora”.
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