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Catullo. Sinistra Italiana punge la Lega

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“Autospurgo

“Dedicato all’intelligenza del ciclamino, alla capacità di intendere del geranio e delle tante mammole dedite alla politica”. Inizia così la pungente dichiarazione di Marco De Pasquale, Michela Faccioli e Giorgio Gabanizza per Sinistra Italiana, che dichiarano: “Abbiamo ricevuto alcune notizie: la prima, la ministra dei trasporti, d’intesa con quello dalla salute, ha dato l’autorizzazione alla apertura di alcuni scali aeroportuali tra cui Ancona, Venezia, Linate, Malpensa, Bologna ecc., tra questi non appare lo scalo Catullo di Verona; la seconda, l’on. Lorenzo Fontana, commissario regionale della Liga Veneta e vicesegretario federale della Lega, ha polemizzato molto duramente con il governo nazionale (‘si discrimina appositamente Verona e il suo ruolo strategico’) con lui hanno fatto coro di invettive anche i parlamentari leghisti Vania Valbusa e Vito Comencini, cui si è unito l’assessore comunale leghista Nicolò Zavarise; la terza, la ministra De Michelis ha replicato che non ha autorizzato l’apertura del Catullo in quanto non è stata richiesta dal presidente del medesimo, Paolo Arena, il quale ha affermato che aprire in una situazione di carenza di voli come ora costerebbe troppo, meglio attendere tempi migliori; la quarta, è stato presentato ‘il protocollo unico per i servizi per i bimbi da zero a sei anni’ elaborato dalla Regione ‘per sperimentare in Veneto la riapertura di nidi e centri per la prima infanzia, in forma ludico/ricreativa’. Tale progetto prevede prime aperture sperimentali nelle province più sicure di Rovigo e Venezia, poi se tutto andrà per il meglio si procederà con l’apertura in altre province, Verona e Belluno saranno le ultime ad aprire sempre che riescano ad avere indici sanitari relativi al coronavirus più rassicuranti di quelli attuali ancora assai insidiosi. L’attuale esclusione di Verona non deriva da una esplicita richiesta delle istituzioni veronesi, ma per volontà della Regione sulla base di dati epidemiologici. Dobbiamo attenderci, coerentemente, una lotta furibonda, ‘antidiscriminatoria’, a sostegno del ruolo strategico di Verona da parte di Lorenzo Fontana e dei suoi soci leghisti veronesi o prevarrà l’appartenenza ideologica, ovvero, la realtà e i dati sono un conto, ma essere leghisti è altro conto e quando si è leghisti si può fare quello che si vuole, tutto e il contrario di tutto. Intanto i dati regionali ci mostrano come Verona, ancora una vota, primeggia nei dati, con più decessi, più “positivi” e meno dimessi e ‘negativizzati’. E come sappiamo mai nulla viene per caso o per sfortuna”.


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