“Rispetto al rischio di assembramenti sui mezzi pubblici, la linea della deresponsabilizzazione aziendale teorizzata dal direttore Atv Stefano Zaninelli e avvallata, con il suo silenzio, dall’Ente di Governo del Tpl (Comune e Provincia di Verona), non è assolutamente accettabile. A conferma che il rischio di cui si parla è concreto e conclamato e non è il cavillo di un sindacato ritenuto ostile dall’azienda, è partita in questi giorni una richiesta per un incontro urgente con i vertici Atv sottoscritta da tutte sei le sigle sindacali presenti in azienda”. A dirlo Raffaello Fasoli, Segretario Generale Filt-Cgil Verona, che chiede: “Soluzioni chiare, condivise e tecnicamente praticabili per l’applicazione della normativa vigente, a partire dall’Allegato 8 del Dpcm del 26 in tema di Trasporti, nonché direttive aziendali altrettanto chiare per i necessari controlli a bordo, che non possono essere scaricati sui conducenti e tanto meno sulla sola utenza. E’ infatti evidente – continua – che, a differenza di quanto affermato dai vertici Atv, il corretto funzionamento del servizio non può essere delegato per intero al ‘buon senso’ dell’utenza, tenuto conto che, non essendo composta da turisti in vacanza, la stessa utenza è a sua volta mossa da incombenze di carattere lavorativo o famigliare, il più delle volte non derogabili. Nel senso di una acquisita consapevolezza rispetto alle precauzioni richieste da una condizione sanitaria ancora precaria sembravano muovere i primi annunci dei vertici Atv che parlavano della predisposizione di “squadre di intervento rapido” per la pronta messa a disposizione di corse di rinforzo; dell’installazione a bordo dei mezzi di “cicalini” o segnalatori che avrebbero dovuto entrare in funzione al raggiungimento della capienza massima ammissibile, e di altre misure dirette a scongiurare o a risolvere in tempo reale il rischio di assembramenti sui bus”. Fasoli lamenta il fatto che a distanza di ormai una settimana dall’inizio della Fase 2 niente di tutto questo è stato attuato: “Alla prova dei fatti l’azienda si è dimostrata gravemente impreparata ad affrontare una situazione tutto sommato elementare ed ampiamente prevedibile. Di questo abbiamo chiesto conto, e su questo diciamo che è necessario mobilitare anche l’Ente di Governo affinché vengano previste frequenze adeguate sui maggiori attrattori di traffico. Ribadiamo che in condizioni ordinarie la rete serve i principali attrattori di traffico, come può essere l’Ospedale Maggiore, con una frequenza di 5 minuti. Chiediamo pertanto che l’Ente di Governo ripristini sull’intera rete dei bus almeno l’orario estivo. Se chiamato a dare il proprio contributo il Sindacato saprà certo offrire soluzioni anche sul tema della differenziazione degli orari di ingresso e uscita dai luoghi di lavoro, come auspicato da Zaninelli. Ma si tratta, ancora una volta, di una questione che investe le competenze dell’Ente di Governo. E’ doveroso affrontarla ma non può essere la scusa con cui far scivolare in secondo piano il tema della salute dei lavoratori che per noi rimane una priorità”.
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