

Presentato con tutti gli onori del caso alla Loggia di Fra’ Giocondo in piazza Dante, sede dell’amministrazione provinciale, l’importantissimo bando europeo per la realizzazione degli interventi del nuovo Collettore del Lago di Garda. L’importanza è rilevante perché il Benaco è il più grande bacino idrico d’Italia e tra i più grandi d’Europa. Non solo, sviluppa un ampia realtà turistica e le sue acque entrano nel Mincio, il Mincio nel Po, il Po nell’Adriatico. Quindi le sue acque devono essere rigorosamente pulite e sicure. L’avvio dei lavori avverrà alla fine dell’autunno e il primo lotto riguarda la sponda veronese dove sono previsti interventi per 11 milioni di euro dei 116 previsti nel progetto definitivo. Non è difficile capirne l’esigenza e l’importanza.
La presentazione del Bando che riguarda per il momento la sponda veronese, ha visto la presenza del Ministro per gli Affari regionali e le Autonomie Mariastella Gelmini, bresciana di origine e anche presidente della Comunità del Garda. Al suo fianco il presidente della Provincia di Verona Manuel Scalzotto, l’Onorevole Alessia Rotta, il presidente di Ags, l’Onorevole Angelo Cresco con il suo direttore generale Carlo Alberto Voi e la vice governatrice del Veneto con delega ai Lavori Pubblici, la veronese Elisa De Berti, oltre a molti sindaci dei comuni interessati e ad ex consiglieri regionali come Massimo Giorgetti.
Se si pensa che il vecchio Collettore ha visto la sua nascita all’inizio degli anni ’70 si capisce bene quanto esso sia diventato obsoleto e pericoloso per la qualità dell’acqua del lago che, oltretutto, attraverso i fiumi va ad irrigare migliaia di ettari di terreno agricolo. Ora le due aziende, la Gardesana Servizi Spa e Acque Bresciane Srl hanno sviluppato un nuovo progetto con l’obiettivo di ottimizzare e migliorare l’attuale schema idraulico separando i due ambiti, veronese e bresciano, e assegnando ad ognuno il proprio impianto di depurazione. Perentorio l’intervento del vicegovernatore e assessore ai Lavori Pubblici De Berti che ha puntato il dito sul grave problema delle condotte subacauali che da tempo presentano segni di logoramento e in alcuni tratti si sono verificati cedimenti assai pericolosi per la tenuta del Collettore. Ora bisogna intervenire senza perdere altro tempo.
Ecco che l’ufficializzazione avvenuta non per caso in pompa magna alla Loggia di Fra’ Giocondo, rappresenta il taglio del nastro di partenza del nuovo Collettore che se realizzato in tempi ragionevoli darà sicurezza alla comunità per almeno un altro mezzo secolo.