Il dibattito in Consiglio comunale sulla Variante 29 si fa sempre più infuocato, sia per i tempi strettissimi di approvazione che per gli emendamenti presentati, e adesso arriva anche l’ultimo colpo di scena, dato che una vicenda potrebbe arrivare addirittura in Procura.
Ma cerchiamo di ricostruire i fatti: Michele Bertucco, consigliere di Verona e Sinistra in comune, ha dichiarato in un comunicato che “in apertura della nuova seduta fiume convocata dalle 9 alle 24 dal lunedì al sabato con soltanto alcune pause per favorire i pasti e i cambi turno del personale comunale dedicato Aula, il Presidente Leonardo Ferrari ha comunicato che il consigliere Andrea Bacciga, durante una delle votazioni di venerdì notte, è risultato presente e votante pur essendosi scollegato dalla piattaforma informatica ‘Concilium’. Chi ha votato al posto di Bacciga? E come faceva ad essere in possesso delle credenziali di accesso alla piattaforma?”, ha chiesto Bertucco annunciando che “i quesiti saranno posti, sotto forma di denuncia penale, alla Polizia Postale, su iniziativa del Segretario comunale e di noi minoranze, che porteremo la questione anche davanti al Prefetto”.
Michele Bertucco ha poi sottolineato che “si sono purtroppo rivelate fondate le perplessità che come minoranze avevamo sollevato fin dall’inizio delle sedute consiliari per l’approvazione della Variante 29 in merito alla reale presenza dietro gli schermi perennemente spenti dei consiglieri di maggioranza collegati da remoto. Ma al di là del caso Bacciga, la cosa grave è che da parte dei consiglieri di maggioranza continua ad esserci una inspiegabile reticenza a palesarsi, almeno durante il momento del voto, attraverso le telecamere. Abusando, politicamente parlando, della buona fede delle minoranze e di un regolamento per le sedute a distanza che manca o è del tutto lacunoso, la gran parte dei consiglieri di Sboarina non accende mai la telecamera. E, come si può verificare ascoltando le registrazioni della seduta precedente, Bacciga era uno di questi”.
Ma il consigliere leghista Andrea Bacciga non ci sta e con un post su Facebook chiarisce la sua posizione spiegando: “Venerdì scorso in Consiglio comunale mi sono assentato. Ho fatto regolare procedura di disconnessione e ho avvisato i consiglieri di maggioranza che non sarei stato presente da remoto. È successo – fatto estremamente grave – che qualcuno è entrato con le mie credenziali nella piattaforma e ha votato ‘astenuto’ a un emendamento. Si configura certamente un reato -spiega il consigliere, di professione avvocato -. E a breve farò denuncia”.
“Qualche consigliere di minoranza però ne ha subito ha approfittato per attaccarmi ingiustamente, lasciando intendere che potrei io stesso essere l’artefice del reato e insinuando che io abbia dato le mie credenziali a qualcuno perché voti al posto mio. Qualcuno è stato e di certo non in maggioranza. Ci si augura che non sia proprio chi si riempie la bocca con la parola ‘legalità’”, è l’affondo, per niente velato del consigliere.