Il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, questa mattina nella sede della Protezione Civile di Marghera ha tenuto una conferenza stampa per un nuovo aggiornamento sul Covid-19. Al fianco di Zaia, l’assessore regionale alla sanità Manuela Lanzarin e la dottoressa Francesca Russo, responsabile della prevenzione della Regione.
Sui dati del bollettino di oggi, il presidente Zaia ha letto: “Attualmente ci sono 9.743 positivi al coronavirus in Veneto, fra cui ci sono i 539 scoperti nelle ultime 24 ore. Ma abbiamo ancora un’incidenza bassa perché i 539 test positivi rappresentano lo 0,65% degli 83.184 test eseguiti. Negli ospedali veneti, i ricoverati totali per Covid sono 239, di cui 205 in area non critica e 34 in terapia intensiva. E i ricoverati non Covid in terapia intensiva sono 350”.
“Il virus c’è, siamo in pandemia e ho sempre la preoccupazione che si abbassi la guardia -ha detto Zaia -. Siamo in una fase di assoluta gestione del virus, soprattutto negli ospedali. Quindi, nessun allarmismo, ma non bisogna abbassare la guardia e non si può neanche escludere un colpo di coda”.
Per Zaia, la situazione attuale è sotto controllo grazie anche all’utilizzo delle mascherine e al buon andamento della campagna vaccinale, “ieri abbiamo somministrato 12.403 dosi e stiamo galoppando verso le 7,2 milioni di dosi inoculate, delle dosi somministrate ieri, 5.238 erano terze dosi. E per noi le terze dosi sono importanti per proteggere anziani e case di riposo. La dose aggiuntiva di vaccino anti-Covid può essere somministrata a chi ha più di 60 anni e il mio appello va proprio ai veneti dai 60 anni in su affinché valutino seriamente l’ipotesi di ricevere anche una terza dose di vaccino, perché è la dose che dà il picco totale di anticorpi. Ed è molto più importante negli anziani perché questi rispetto ai giovani hanno una risposta anticorpale inferiore”.
E sui vaccini, questione calda in questi ultimi giorni dato che si pensa di farlo anche ai bambini il presidente Zaia ha aggiunto: “I vaccinati non sono del tutto immuni dal contagio, ma statisticamente hanno una possibilità di infettarsi di 6,6 volte inferiore rispetto ai non vaccinati. L’ospedalizzazione di un non vaccinato è 8,2 volte più probabile rispetto a un vaccinato. E nella stragrande maggioranza dei casi, un vaccinato se si infetta è asintomatico”.
La conferenza è stata poi chiusa dalla dottoressa Russo che ha fornito alcuni dati sulla circolazione del coronavirus in ambito scolastico: “La situazione è sotto controllo. Dal 15 settembre, i casi di positività riscontrati tra tutti gli studenti sono stati 2.327. Le infezioni tra il personale scolastico, invece, sono state 141. Numeri bassi e non preoccupanti, rispetto al totale della popolazione che frequenta la scuola”.