“Mentre Lega e Fratelli d’Italia continuano a discutere per spartirsi le poltrone, la città resta ferma, lasciando Verona e i suoi quartieri nel degrado e nell’abbandono”, a dirlo i ragazzi dell’associazione Yanez che ieri hanno inaugurato il “Telefono senza filobus”.
Un’iniziata dal nome evocativo per sottolineare il fatto che siano più di dieci anni che la questione rimbalza da una promessa all’altra e da una parola o zero fatti, come nel gioco del telefono senza fili.
“Verona è immobile sotto molti aspetti, sicuramente anche nel campo del trasporto pubblico e della mobilità cittadina – afferma Jacopo Buffolo, tra i portavoce del gruppo, che conta circa 30 giovani tra i 20 e i 30 anni -. Con la pandemia i trasporti dovevano essere implementati e invece le corse sono diminuite e i servizi restano inadeguati alle esigenze dei cittadini”.
“Inevitabilmente la questione tocca anche i temi dell’ambiente e dell’inquinamento – conclude Sofia Modenese -. Se il trasporto pubblico non è funzionale diventa inevitabile l’utilizzo dell’automobile per i cittadini, e la conseguenza è una Verona sempre più grigia e un traffico sempre più insostenibile.”
Sono molto i temi di cui si occupano i giovani di Yanez, cercando di portare nella politica veronese quella serie di dibattiti ad oggi praticamente inesistente. Chiedono che Verona volti pagina, e ne stanno già scrivendo altre.