Il nuovo progetto di Lega Italiana per la Lotta contro i tumori ha come obiettivo il coinvolgimento di un numero sempre maggiore di cittadini. Il suo lavoro di prevenzione si impegna a raggiungere, con ambulatori temporanei – modello temporary outlet -, i quartieri in cui si presta poca attenzione alla salute e le zone con meno mezzi pubblici a disposizione. L’idea è nata dal nuovo presidente della Lilt Verona, il dottor Sante Burati, che lotta per garantire le stesse opportunità a tutti i cittadini.
Grazie al suo progetto, gli ambulatori Lilt non saranno più solo nelle sedi di via Isonzo, Sant’Anna D’Alfaedo e San Martino Buon Albergo, ma anche nei quartieri cittadini dove la presenza fisica degli ambulatori e del personale sanitario può avvicinare la popolazione allo screening.
Gli ambulatori Lilt offrono gratuitamente – su prenotazione telefonica ai numeri 045 8303675 e 334 5216814 – controlli dermatologici, urologici, senologici e consulenza psicologica agli ammalati e ai loro familiari. Inoltre, un ambulatorio fisioterapico è a disposizione per il trattamento del linfedema, e un ambulatorio ginecologico per lo screening in menopausa è di prossima apertura.
L’iniziativa è stata presentata in municipio dall’Assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare insieme al neo presidente Lilt Verona Sante Burati e la Presente Maria Dal Mas, socia fondatrice dell’associazione.
“Il Comune condivide in pieno il progetto e le sue finalità, offrendo a Lilt tutto il supporto necessario – afferma l’assessore ai Servizi sociali Maria Daniela Maellare -. La pandemia ci ha costretti a rimodulare molti servizi, per non lasciare indietro nessuno e soprattutto per continuare ad aiutare le categorie più fragili. Ringrazio Lilt per l’insostituibile attività che svolge sul territorio e per la capacità di cogliere nuove sfide”.
“Siamo già in città, in Borgo Trento, a Sant’Anna D’Alfaedo e San Martino Buon Albergo ma occorre avvicinarsi alle persone più bisognose. L’emergenza Covid e l’aumento della povertà tra la popolazione sta incidendo significativamente sulla continuità dei percorsi di cura. I controlli specialistici, purtroppo, in molti casi non sono più la priorità. Valutiamo di realizzare dei punti di accesso temporanei in aree opportunamente selezionate, sia nei quartieri della città di Verona che nei paesi della provincia. I melanomi, tumori della pelle, il cancro alla prostata e il cancro al seno sono malattie che si possono sconfiggere se prese in tempo – prosegue Burati, il quale è stato il responsabile di ostetricia e Centro fertilità dell’Ospedale Sacro Cuore di Negrar –. La prevenzione è fondamentale. Per citare un esempio, oggi, la guaribilità dal cancro del seno si è attestata intorno all’85-90%. Ma si potrebbe già parlare di una guaribilità del 98% se tutte le donne eseguissero i relativi previsti esami per una diagnosi precoce.”
La pandemia da Covid-19 ha avuto un forte impatto sui percorsi di cura in oncologia. I dati parlano di oltre 2 milioni di esami di screening oncologici non effettuati nei primi 9 mesi del 2020 a causa della pandemia, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Questi numeri provengono dall’analisi dell’Osservatorio Nazionale Screening e mostrano che non si tratta solo dell’iniziale sospensione delle prestazioni ospedaliere in piena emergenza, ma anche della minore adesione dei cittadini ai programmi di controllo per paura del contagio.