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Momento nero per NaturaSì: a Verona 114 persone in cassa integrazione

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Il prolungarsi della pandemia, i rincari delle materie prime e la concorrenza dei supermercati tradizionali mettono in crisi NaturaSì, colosso della grande distribuzione specializzato nella vendita di prodotti biologici, biodinamici e naturali. La crisi non risparmia nessuno e a partire da oggi, 9 febbraio, l’azienda è costretta a mettere in cassa integrazione 392 dipendenti sul territorio nazionale, di cui 230 lavorano nel polo di San Vendemiano, in provincia di Treviso, il principale stabilimento del gruppo tra i cinque presenti in Italia, di cui due a Verona, uno a Bologna e uno a Torino.

Fino al 31 gennaio 2023, per i 392 lavoratori di NaturaSì scatta il regime di cassa integrazione con causale “contratto di solidarietà”. Nello specifico verrà loro applicata una riduzione massima fino al 40% dell’orario lavorativo, ovvero fino a 16 ore. Per i 114 dipendenti del Veronese la riduzione sarà tra il 10 e il 20%, ovvero tra 4 e 8 ore settimanali.

“Dopo anni di continua crescita, il mercato del bio specializzato in tutta Europa sta subendo la difficile situazione economica che stiamo vivendo, dovuta in particolare all’aumento dei prezzi dell’energia e delle materie prime, e allo stato di insicurezza in cui versano molte famiglie”, si legge in una nota dell’azienda. e quindi NaturaSì “ha chiesto ai propri collaboratori e alle organizzazioni sindacali di ricorrere temporaneamente alla cassa di solidarietà per avere il tempo necessario per avviare un rilancio aziendale e una riorganizzazione interna, nella fiducia che questa contingenza possa terminare presto”, spiegano dall’azienda.


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