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Opere compensative per il nuovo hotel di lusso in centro, la sinistra critica sulle soluzioni proposte

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Il Comune spera, ma forse si illude, che le opere compensative previste per il recupero del cosiddetto Quadrilatero – e cioè degli immobili di proprietà di Patrizia immobiliare delimitati dalle vie Garibaldi, Emilei, San Mamaso e Sant’Egidio – daranno una svolta alla viabilità in zona Teatro Romano, valorizzando anche l’area a nord dell’Adige, dal Museo Archeologico al colle che porta a Castel San Pietro.

“Con lo Sblocca Italia per il cambio di destinazione del comparto Garibaldi 1, la giunta ha approvato quale opera compensativa lo studio per la valorizzazione della parte a nord dell’Adige, le cui criticità sono note da tempo – ha detto l’assessore all’urbanistica Ilaria Segala-. Tutte le ipotesi individuate avranno notevoli benefici per la viabilità della zona ma anche per la fruizione del Teatro Romano e la sua valorizzazione, oltre che per rendere più funzionali i servizi di biglietteria e l’ingresso al Museo Archeologico. Quanto al compendio in centro storico, il progetto definitivo prevede la realizzazione di un albergo di lusso di circa 11 mila metri quadrati. Ora il documento va all’esame della commissione competente e poi in Consiglio comunale”.

L’Amministrazione con il progetto in fase di studio cercherà quindi di trovare una soluzione alle criticità viabilistiche in zona Teatro Romano, da ormai moltissimi anni uno dei nodi viabilistici più problematici, in particolare con l’afflusso dei turisti e degli spettacoli estivi al teatro. “Approfondiamo tutte le opportunità per risolvere definitivamente i problemi viabilistici di questa zona – ha detto l’assessore al Traffico Luca Zanotto -. Tra le ipotesi sul tavolo ci è l’eliminazione sia del semaforo tra Ponte Pietra e via Santo Stefano, sia quello all’incrocio di Porta San Giorgio, nodo questo in cui confluiscono sia le auto da e per Borgo Trento, sia quelle di Valdonega e Torricelle. Alleggerire il flusso da qui avrebbe vantaggi positivi per tutta la viabilità circostante. L’attenzione al traffico è massima anche per quanto riguarda l’eventuale portata del nuovo albergo, che sarà organizzato in modo da far arrivare i clienti non con mezzo proprio”.

A sostenere il progetto è anche l’assessore al Bilancio Francesca Toffali, che spiega come “l’arrivo di un hotel targato Marriott significa inserire la città in un nuovo flusso turistico, quello legato al lusso. Un settore in aumento in Italia, con stime che vedranno i 350 milioni turisti del lusso registrati nel 2019 salire a quote di 450 milioni nei prossimi anni. Parliamo di visitatori che pagano in media 750 euro a notte e che il 75% dei soldi che spendono per il soggiorno è riservato per acquistare brand locali e per la ristorazione. È una nicchia turistica da seguire e perseguire, che rappresenta un altro settore da incentivare per aumentare sempre di più i flussi di incoming, insieme agli altri che stiamo già perseguendo”.

Se da una parte la maggioranza a Palazzo Barbieri cerca di spingere sul progetto a sinistra molte cose non piacciono: “Per la prima volta si comincia a parlare in termini corretti dell’intervento di via Garibaldi 1 che non è il Piano Folin della Fondazione Cariverona ma la proposta di Patrizia Immobiliare per 11 mila metri quadrati di ricettivo in un’area della città storica che non potrebbe ospitare neanche mezzo metro quadrato – dice il consigliere di Sinistra in Comune Michele Bertucco -. L’amministrazione ha permesso che si trascinasse per anni questo equivoco di fondo che con le finalità istituzionali della Fondazione Cariverona non ha nulla a che vedere e che viola le prescrizioni del Pat nel quale c’è scritto chiaramente che lo spazio per strutture ricettive è esaurito”.

“Le soluzioni studiate dalla Giunta come opera compensativa all’hotel di lusso in centro storico sono ben lungi dal risolvere il problema della viabilità nell’area del Teatro Romano – commentano da traguardi il consigliere Tommaso Ferrari e il presidente Pietro Trincanato -. Eliminando il semaforo per rendere più scorrevole il flusso delle auto, si rischia di trasformare il lungadige in una tangenziale. Altro che promenade, come vorrebbe far credere l’Amministrazione, spacciandosi per ambientalista! L’unica alternativa possibile per eliminare una volta per tutte il nodo del traffico al Teatro Romano è deviare le macchine altrove. Non c’è marciapiede allargato, sottopasso pedonale o sovrappasso carrabile che possa portare sollievo a una zona tanto fragile, finché le auto saranno incentivate a circolare ancora più liberamente di adesso”.


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