

Telecamera puntata sui giardini di via Pieve di Cadore a Ponte Crencano. Un’area verde frequentata soprattutto dagli anziani, che ora sarà monitorata a tutte le ore e altri 24 occhi elettronici sono in via di installazione in diversi quartieri della città. Da via Bassone al parco Cuore Verde di San Massimo, da via Brioni in Borgo Roma a Poiano. Le telecamere sono acquistate da Agsm-Aim e il Comune paga alla società un canone annuale di circa 8 mila euro per tutte e 25.
Questa mattina, l’assessore alla Sicurezza Marco Padovani si è recato in sopralluogo per verificare il posizionamento della prima nuova telecamera che, grazie all’ampio raggio di ripresa, ‘vede’ sia il parco che il grande incrocio attiguo. “Abbiamo messo insieme le richieste delle Circoscrizioni e le segnalazioni dei cittadini, obiettivo è fare prevenzione per la tranquillità dei veronesi – afferma l’assessore -. Le telecamere sono uno strumento importante perché consentono ai cittadini di sentirsi più sicuri. E poi costituiscono un ausilio al lavoro dei nostri agenti. Le installeremo in tutti i quartieri, soprattutto nelle aree frequentate dagli anziani e dalle famiglie, zone in cui vogliamo le persone possano passare il tempo senza preoccupazioni”.
Il Consigliere regionale e comunale Alberto Bozza, con i rappresentanti della Seconda Circoscrizione della Lista Tosi Alfonso Vassanelli, Patrizia De Nardi e Massimiliano Barbagallo, fa presente che “dal 2018 chiediamo con mozioni circostanziate, atti in Consiglio comunale e di Circoscrizione, e interventi pubblici l’installazione di telecamere nei quartieri della Seconda Circoscrizione per contrastare il degrado e la crescente insicurezza. Anche a gennaio, a seguito dei numerosi episodi di atti vandalici, avevamo proposto nuovamente all’Amministrazione Sboarina di stanziare fondi proprio per la videosorveglianza ad Avesa, Ponte Crencano, Pindemonte e ai giardini pubblici di via Pieve di Cadore e nei parchi giochi di via Prati e via Poerio. Inoltre chiedevamo di aumentare la sicurezza nella zona dell’Arsenale, in primis potenziando l’illuminazione”.
“Oggi prendiamo atto che, dopo cinque anni di silenzi, alzate di spalle e immobilismo, qualcosa inizia a smuoversi ed è stata finalmente accolta la nostra richiesta di telecamere a Ponte Crencano e in via Pieve di Cadore – insiste Bozza -. Certo, è forte il sospetto che a due mesi dal voto si tratti soprattutto di uno spottone elettorale. Fortunatamente l’Amministrazione Sboarina si prepara a lasciare, altrimenti per dar seguito a tutte le altre richieste dei quartieri ancora irrisolte avrebbe aspettato altri cinque anni e quindi le elezioni del 2027. Perché è evidente che Sboarina si muove solo alla vigilia del voto”.