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Studenti e attivisti giovedì saranno in piazza Bra per sostenere le proteste in Iran

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Le proteste in Iran contro il sistema di oppressione delle donne e contro il regime si sono diffuse a macchia d’olio in tutto il mondo. La polizia è ritenuta responsabile della morte della giovane ventiduenne iraniana Mahsa Amini, che lo scorso 16 settembre era stata arrestata per non aver indossato il velo in modo corretto.

Il dissenso che ne è scaturito fa parte di una serie di eventi molto simili tra loro che emergono e si susseguono regolarmente nella Repubblica islamica. Anche se fino ad ora il regime è stato in grado di gestire situazioni simili ricorrendo a forza bruta, manipolazione e intimidazioni, la situazione pare star fuggendo dalle mani. Durante le manifestazioni decine di donne, per protesta, si sono tolte il velo, alcune hanno bruciato l’Hijab e altre si sono tagliate i capelli per chiedere verità e giustizia su quanto accaduto.

Per sostenere le loro proteste, giovedì 29 settembre, alle ore 17:00 in piazza Bra, Udu Verona, Rete degli studenti medi, Yanez e la Comunità Tunisina di Verona organizzano una manifestazione in solidarietà alle proteste in Iran.

“Ogni abuso rispetto alla libertà di scelta sul proprio corpo ci riguarda in prima persona” commenta Sofia Modenese, presidente dell’associazione Yanez. “Non solo vogliamo mostrare solidarietà ma anche sensibilizzare la popolazione”.

“Non può ridursi tutto ad una questione religiosa” continua Laura Bergamin, coordinatrice di Udu Verona, “la pratica e la fede non possono essere un’imposizione. Come le donne iraniane chiedono la libertà di non utilizzare il velo, in India la situazione è paradossalmente contraria: le donne protestano per poterlo indossare. In entrambi i casi le donne lottano per lo stesso obiettivo: il loro diritto di scegliere”.


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