Al via da novembre alla nuova edizione della rassegna “L’Altro Teatro” al Camploy. In scena temi di attualità tra cui la dimensione europea delle nazioni e dei popoli, la manipolazione delle informazioni e il diritto alla verità, con un omaggio a Pierpaolo Pasolini in occasione del centenario dalla nascita. 14 spettacoli realizzati dal Comune di Verona in collaborazione con il Circuito Multidisciplinare Arteven.
A inaugurare la stagione “Le opere complete di Shakespeare in 90’” di Khora Teatro, a cui seguirà un programma con attori e ballerini di diverse generazioni, che si alterneranno sul palco nel segno della contrapposizione tra Vero e Falso in nove rappresentazioni teatrali e cinque di danza.
Alla presentazione della rassegna che si è svolta questa mattina in sala Arazzi, sono intervenuti l’Assessora alla Cultura Marta Ugolini, il direttore artistico Carlo Mangolini e il direttore di Arteven Pierluca Donin.
“Il Teatro Camploy è l’unico teatro pubblico comunale al chiuso di Verona – ha sottolineato l’assessora Ugolini -. Con la sua stagione invernale va a completare e complementare l’offerta culturale, attingendo ai segni e alle espressioni della contemporaneità. Lo fa con una scelta che vuole essere anche espressione di questa Amministrazione. Un programma coraggioso e dai contenuti elevati che riflette i valori di apertura alla diversità, all’incisività e alla curiosità verso quello che è nuovo e diverso. Lo fa con un programma coraggioso, dal punto di vista dei contenuti, e artisticamente elevato. Ringrazio il nostro direttore artistico Carlo Mangolini e Arteven, perché senza il loro contributo artistico-organizzativo la rassegna non sarebbe possibile”.
“E’ una rassegna costruita pezzo per pezzo, con grande partecipazione da parte di Comune e delle realtà coinvolte – ha affermato Donin -. E’ frutto di un grande lavoro, un grande progetto che riparte con una selezione di spettacoli nel contesto del teatro Camploy, non con l’obiettivo di cercare consenso, ma muovere le coscienze con le parole rispetto a un sistema social, che c’è e del quale teniamo conto, ma noi lo facciamo con un fortissimo artigianato umano”.