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Prostituzione, Pasetto: “Manca un confronto laico e senza moralismi, non serve punire ma legalizzare”

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“La prossima iniziativa del Vescovo Mons. Pompili e di associazioni di fedeli cattolici, in solidarietà delle donne costrette alla prostituzione, è sicuramente apprezzabile nel suo spirito. Tuttavia, da un punto di vista laico è urgente una mobilitazione che vada al di là di qualsiasi posizione morale”, a dirlo Giorgio Pasetto, presidente Area Liberal in riferimento alla partecipazione del vescovo in occasione della giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne ad un momento di raccoglimento in memoria di Venetita e Lioara, due donne vittime della prostituzione assassinate dai propri clienti.

“L’autodeterminazione è la condizione imprescindibile per la libertà e la realizzazione degli esseri umani – continua Pasetto -. La multa non è un deterrente, anzi rappresenta una doppia condanna per chi è vittima di sfruttamento e la sicurezza non è maggiormente garantita. Come Radicale sono convinto che al posto di norme proibizioniste sia necessaria la decriminazionalizzazione e il riconoscimento del sex work, perché il governo del fenomeno potrà essere efficiente anche nell’individuare e contrastare al meglio le mire dei circuiti criminali. Tutte le esperienze  repressive, anche di punizione dei clienti della prostituzione, si sono rivelate inefficaci”.

“Per questo invito ad un confronto aperto e laico le associazioni e i consiglieri comunali che hanno a cuore i diritti di tutte e tutti, senza discriminazioni, paternalismi o moralismi. Sull’autodeterminazione delle persone, di ogni persona, e dunque anche delle e dei sex worker non ci possono essere ambiguità”, conclude il presidente dei liberal.


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