Nei giorni scorsi Legambiente ha premiato i Comuni Veneti Rifiuti Free e ha pubblicato il Rapporto Comuni Ricicloni 2022 che, attraverso i dati Arpav, fotografa la situazione dei rifiuti urbani nelle città venete. Ancora una volta Verona è all’ultimo posto tra le città capoluogo di provincia.
Secondo i dati riportati dal Rapporto, Verona conta 236 kg di secco a smaltimento per abitante e, nell’ambito della raccolta differenziata, riesce a peggiorare i dati del 2020 con appena il 54%. Male anche per quanto riguarda i rifiuti urbani residui, 224 kg per abitante, e i rifiuti generici, 490 kg per abitante. In somma, rispetto agli anni scorsi Verona stenta a migliorare ed è responsabile del 10% dei rifiuti totali che vanno a smaltimento.
Tra i Comuni Rifiuti Free spiccano Pescantina e Negrar. Sono stati infatti premiati per aver superato l’obiettivo dell’84% di raccolta differenziata e per aver presentato una quota di rifiuti secchi a smaltimento inferiore a 75 kg per abitante. Inoltre, in entrambi i comuni è presente la raccolta porta a porta.
Nella provincia di Verona si trovano anche i cosiddetti “Bidoni Neri del Veneto“, ovvero i comuni che non raggiungono il 50% di raccolta differenziata. Questi sono Erbezzo, considerato il peggior comune del Veneto, Ferrara di Monte Baldo e Sant’Anna d’Alfaedo.
Verona è molto lontana dagli obiettivi regionali definiti all’interno del Piano Rifiuti del Veneto che punta a raggiungere entro il 2030 l’84% di raccolta differenziata e 80 kg di rifiuto pro capite all’anno. Occorre un cambio di rotta e la promozione di scelte più coraggiose e più incisive.

