Due anni fa, durante la pandemia, la Regione Veneto stanziò dei fondi per istituire la figura del Custode Sociale. Quei fondi sono stati revocati per il 2023. Il Comune di Garda ha però deciso di sostenere quest’importante progetto con fondi propri. 15mila euro investiti per l’anno in corso. Gli utenti seguiti sono passati in un anno da due a dieci.
Una persona che accompagna a fare la spesa, che tiene compagnia, che condivide una passeggiata sul lungolago. Una figura che presta assistenza, conforto. Una presenza costante nella vita di chi rischia di rimanere isolato. Si tratta della figura del Custode Sociale, una risorsa a Garda interamente dedicata agli anziani e a chi si trova in condizioni di fragilità, privo del supporto della rete sociale.
Un operatore che diventa un sostegno fondamentale per l’anziano ma anche per tutta la sua famiglia. Troppo spesso, infatti, i figli non riescono, a causa del lavoro, della vita e delle esigenze della propria famiglia, a garantire un sostegno continuativo al proprio genitore. Con un conseguente, e pericoloso, isolamento dell’anziano.
Una figura che ha ufficialmente preso avvio un anno fa, nel febbraio del 2022, con l’approvazione del Piano Comunale della Domiciliarità che incarnava nel territorio comunale il progetto “Domiciliarità 2.0” dell’Ulss9.
“La pandemia -spiega il Sindaco Davide Bendinelli – ha creato un forte disagio sociale, mettendo in difficoltà intere fasce di popolazione. Per questo motivo la Regione Veneto, due anni fa, ha giustamente introdotto, supportato e finanziato fa delle iniziative a favore di persone che versavano in stato di bisogno. La figura del Custode Sociale nasce proprio da lì. Purtroppo però la Regione ha poi deciso di interrompere i finanziamenti ma noi come Comune abbiamo scelto, per il 2023, di non rinunciare a questa figura e di dare priorità al sostegno umano nei confronti dei fragili. Abbiamo così finanziato questo progetto per l’anno in corso con 15 mila euro, una cifra importante per un Comune come il nostro”.
L’anno scorso, a febbraio, il Custode Sociale seguiva due utenti. A novembre del 2022 erano già 10 per un totale di 15 ore alla settimana. Le persone in questione hanno dai 65 ai 91 anni, vivono sole e hanno esigenze semplici, se vogliamo banali, ma fondamentali. Qualcuno che le accompagni al supermercato, a fare una passeggiata, un po’ di compagnia. E la richiesta da parte della popolazione sta crescendo di mese in mese.
Il Custode sociale funge inoltre da ponte tra il Servizio Sociale di Base e la famiglia dell’anziano con l’obiettivo di rilevare per tempo altri bisogni sociali o sanitari che potrebbero insorgere. Sulla base di questionari somministrati agli utenti sono emersi alti livelli di solitudine che gli anziani del Comune di Garda si trovavano a dover sopportare tutti i giorni. L’attivazione di questo servizio, cui il Comune ha scelto di dare continuità, mira a contrastare proprio tale isolamento.
L’obiettivo è quello che il Custode diventi una figura continuativa e che integri in modo efficace un servizio già presente nel Comune di Garda ovvero il Servizio di Assistenza Domiciliare andando così a realizzare un sistema complesso di servizi offerti a domicilio. Uno diretto alla cura fisica della persona, l’altro volto a tutelare il suo benessere psicologico.
“Oggi rinsaldare il rapporto umano tra le persone, farle sentire viste, importanti, ascoltare i loro bisogni credo sia fondamentale. Un modo per implementare il senso che una comunità deve avere – dice Bendinelli -. Per questo siamo orgogliosi di aver investito risorse per sostenere questo progetto. Un progetto che ci accompagnerà anche per gli anni a venire”.