Nei giorni scorsi una pattuglia dei “Baschi Verdi” del Gruppo di Verona, in servizio di controllo economico del territorio nel capoluogo e in perlustrazione delle aree più sensibili della città, come disposto dall’Autorità Prefettizia in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, ha individuato un soggetto seduto su una panchina nei pressi di un’area verde comunale.
I Finanzieri, nel richiedere l’esibizione dei documenti identificativi, hanno immediatamente percepito l’irragionevole agitazione dell’uomo, un trentenne veronese con precedenti specifici, e hanno così deciso di approfondire il controllo, rinvenendo nella tasca dei suoi pantaloni un involucro di carta stagnola contenente due dosi da 2 grammi ciascuna di marijuana.
Le Fiamme Gialle procedevano quindi a condurre l’uomo presso il proprio domicilio dove sono stati trovati ulteriori 370 grammi della medesima sostanza stupefacente già suddivisa in dosi, ciascuna delle quali recava la relativa pesatura.
Alla luce degli elementi raccolti, idonei per ritenere che la detenzione della droga fosse finalizzata allo spaccio, sentito il P.M. di turno presso la Procura della Repubblica scaligera, l’uomo veniva tratto in arresto e giudicato con rito per direttissima la mattina del 2 febbraio scorso. Il Giudice del Tribunale di Verona convalidava l’arresto e disponeva nei confronti dell’imputato la misura cautelare dell’obbligo giornaliero di presentazione alla polizia giudiziaria.
Il citato provvedimento interviene nell’attuale fase delle indagini preliminari ed è basato su imputazioni provvisorie, che dovranno comunque trovare riscontro in dibattimento e nei successivi gradi di giudizio. La responsabilità penale dell’indagato sarà accertata solo all’esito del giudizio con sentenza penale irrevocabile.
Nei confronti dello stesso vige, infatti, la presunzione di innocenza che l’art. 27 della Costituzione garantisce ai cittadini fino a sentenza definitiva.