Qual è lo stato di salute dell’ecosistema veronese? E quali azioni si possono mettere in campo per migliorarlo? A queste domande risponderà il progetto èVRgreen, sotto la guida della Prof.ssa Linda Avesani, docente presso il Dipartimento di Biotecnologie dell’Università di Verona, finanziato dalla Fondazione Cariverona nell’ambito del bando Capitale Naturale che coinvolge, oltre all’ateneo veronese, il Comune di Verona e l’università di Padova.
Durante i due anni di lavoro verrà sviluppata una rete di indicatori e bioindicatori finalizzati a valutare la salute dell’ecosistema della città di Verona. Obiettivo è guidare l’implementazione di un’infrastruttura verde cittadina, volta a migliorare il benessere dei cittadini e contribuire alla resilienza della città ai cambiamenti climatici.
Le infrastrutture verdi, infatti, che comprendono alberi, corridoi ecologici, arbusti, ma anche boschi verticali, tetti verdi, riescono ad offrire tutta una serie di servizi ecosistemici – servizi che i sistemi naturali generano a favore dell’uomo – preziosissimi in ambito urbano.
Tra questi, spiccano la capacità di assorbire anidride carbonica e altri gas inquinanti, la creazione barriere contro le polveri sottili (pm10 e pm2.5), l’abbassamento della temperatura dell’aria per contrastare il fenomeno delle isole di calore. Ulteriori benefici sono poi generati dall’aumento della biodiversità e dal miglioramento del benessere psicofisico delle persone.
Nel contesto del progetto èVRgreen, le attività del primo anno si focalizzeranno principalmente sulla valutazione dello stato attuale della città. Ciò includerà la mappatura delle isole di calore urbana, la valutazione della qualità dell’aria, il monitoraggio di alcuni bioindicatori, come i licheni e le api, oltre alla raccolta di informazioni sulla biodiversità e la quantificazione della superficie fogliata. Le attività di ricerca scientifica saranno condotte anche con metodi partecipativi attraverso azioni di “citizen science”.
Nel corso del secondo anno si procederà con specifici interventi di forestazione, che saranno pianificati nelle aree individuate come prioritarie grazie ai dati raccolti, proprio con l’obiettivo di massimizzarne i potenziali benefici. Infine, l’ultimo anno, sarà dedicato alla misurazione dell’impatto di tali azioni rispetto agli indicatori stabiliti.
Elemento chiave del progetto èVRgreen, oltre alla ricerca scientifica, è la collaborazione delle numerose associazioni del territorio già in prima linea sulla tutela dell’ambiente in iniziative cui anche la cittadinanza sarà chiamata a partecipare.