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Serate evento in Arena, la Cgil entra a gamba tesa: “Al peggio non sembra esserci fine”

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In Arena, da giovedì scorso, si sono tenute delle serate evento che hanno visto protagonista, tra gli altri, il poliedrico artista madrileno Placido Domingo, che ha esordito nel ruolo baritonale di Amonasro nel gran finale secondo di Aida. A seguire una proposta dei brani più significativi di Don Carlo, capolavoro verdiano del genere Grand-Opéra a trent’anni dalle ultime recite in Anfiteatro, quindi l’intero atto II di Macbeth, titolo assente in Arena da venticinque anni.

Ma i grandi nomi, secondo la Cgil, non bastano a risollevare la qualità delle performance, complici, spiegano, l’insufficienza delle prove: “Dopo le deludenti ‘prime’ di Carmen, Aida e di Traviata, il 25 e 26 agosto abbiamo assistito alla debacle totale delle due serate dedicate a Placido Domingo, il “Verdi Opera Night” e la Turandot diretta dallo stesso artista”, si legge in una nota della segreteria Slc Cgil Verona.

“A dire il vero l’esito delle serate, viste le imbarazzanti prove, era stato previsto e denunciato dagli stessi artisti del coro, professori d’orchestra e tecnici di palcoscenico, i quali avevano subito capito che Domingo non era all’altezza della sua fama e del compito affidatogli da FAV. Il risultato delle due serate è stato pessimo e soltanto la professionalità delle maestranze artistiche e tecniche di FAV ha permesso che l’evento non si tramutasse in un gigantesco fallimento”, si legge senza mezzi termini nella nota.

“Nella Turandot tutte le maestranze si sono sentite abbandonate a loro stesse in più di un’occasione, rischiando più volte di andare tutti gambe all’aria. A conferma di ciò, al termine dell’opera c’è stata una protesta dell’orchestra che, consapevole della mediocrità dello spettacolo appena terminato, ha rifiutato di alzarsi in piedi al consueto segno del direttore che li invitava a prendere gli applausi. Molti professori d’orchestra e artisti del coro non hanno dubbi: quella del 26 è stata una delle serate più umilianti per tutto il settore artistico”, continua la Cgil.

“Negli ultimi tempi le situazioni critiche si stanno verificando con una frequenza allarmante – dice la Cgil – e si ha la sensazione che non si voglia in alcun modo mettere lavoratrici e lavoratori nelle condizioni di svolgere al meglio il proprio lavoro (e di conseguenza offrire spettacoli decorosi al pubblico)”.


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