Tosi a Sboarina:” Libertà di movimento, purché con guanti e mascherine. Non potremo stare a casa in eterno come vorrebbe lui, tra poco avremo la fase due e la convivenza con il virus. Ha ragione Zaia”.
“Fossi Sboarina mi concentrerei più sul far rispettare ai veronesi la regola di uscire rispettando le distanze tra le persone e muniti dei dispositivi di sicurezza individuale come guanti e mascherine, indipendentemente da quanto percorrono. Ormai non trovo più sensata questa battaglia dell’attuale Sindaco che delimita ai 200 metri dall’abitazione l’area in cui è concesso circolare e vieta lo jogging. A differenza di Zaia, che giustamente toglie i limiti di distanza e in prossimità di casa permette l’attività sportiva. Piuttosto va punito il cittadino che non rispetta le regole di prudenza, senza prendere di mira genericamente tutta la collettività che invece da oltre un mese è a casa con disciplina e senso civico e ha imparato a muoversi rispettando le distanze interpersonali”.A dirlo Flavio Tosi che aggiunge: “Come spiega la professoressa Ilaria Capua, con il virus bisognerà conviverci: all’aria aperta la trasmissione è possibile non oltre i due metri, se si indossa la mascherina si evitano comunque rischi. Quindi più che vietare gli spostamenti o ‘impiccarsi’ ai 200 metri più 200 metri meno, bisogna cominciare a prendere provvedimenti che tengano conto di come effettivamente il virus si trasmette e basare libertà e restrizioni esclusivamente su quelli”.Anche perché, conclude Tosi, “ha ragione Zaia quando dice che la fase uno in Veneto di fatto è terminata e che il 60% delle aziende sono aperte. Quindi ancora soffermarsi solo sul diktat dello ‘stare a casa’ inizia a diventare un po’ fuori luogo. Anche Verona deve darsi delle regole in conformità con quelle del Veneto”.